lunedì 5 novembre 2007

android, x-phone e web 3.0

Porto le mani avanti che non si sa mai...
se O'reilly ha registrato il marchio 'web 2.0' forse è meglio precorrere i tempi e cominciare a parlare di 3.0, mal che vada qualche pastiglia Valda la danno pure a me [io le voglio alla menta, grazie].
3.0, dicevamo; basta fare una ricerca su google che è tutto un fiorire di previsioni e promesse spergiurate che manco l'almanacco del frate indovino.
sperando che la cache di google sia clemente, prendo spunto da questa simpatica notizia per fare una piccola considerazione.
Ogni passo 'epocale' dell'evoluzione all'interno delle comunicazioni, è corrisposta al verificarsi di due precise condizioni
1] disponibilità di una tecnologia a prezzi abbordabili
2] presenza di una killer application, cioè di una modalità di fruizione della tecnologia di cui sopra che, scatenasse il circolo virtuoso domanda->offerta->ribasso dei prezzi->maggior domanda->maggior offerta->maggior ribassi

non ero presente ai tempi della radio e ai tempi delle prime trasmissioni video, ma quello che ha fatto esplodere quei due media non è stata la semplice disponibilità tecnologica [dopotutto la tecnologia era presente già da tempo], ma la possibilità di usarla in una maniera ritenuta dai più 'imperdibile': un esempio fra tutti, il mike nazionale con il suo intramontabile 'lascia o raddoppia'.... Volendo andare oltre, il GSM si è imposto grazie al minor costo della tecnologia rispetto al TACS e al supporto per gli SMS, la vera killer application della telefonia mobile 1.0

il Web 1.0 ha subito lo stesso percorso: i protocolli c'erano tutti da anni ma soltanto con l'arrivo di una killer application [i browser per windows] si è assistito al vero boom.
Idem con patate il web 2.0 che effettivamente trae tuttora linfa dai vari youtube, myspace, facebook ecc ecc ecc, ma che in realtà è la rielaborazione di archetipi già esistenti [usenet su tutti] costruiti sulla diponibilita di connessioni wideband 24/7 e PC con capacità multimediali avanzate: i protocolli di comunicazione, gli algoritmi di compressione e le interfacce utenti sono le stesse di 10 anni fa, cambia soltanto la modalità di fruizione che, appunto, trae pieno vantaggio dalla potenza dei microprocessori e dall'ampiezza di banda disponibile. Con buona pace di chi col social networking ci fa i soldi.
Il prossimo passo, quindi, quale sarà?
ragionevolmente sarà il supporto tecnologico a compiere un salto generazionale, e questo si avrà grazie all'evoluzione dei dispositivi di mobile computing: smartphone in particolare.
la killer application in questo senso potrebbe essere il nuovo Sistema operativo per cellulari che Google ha annunciato. Facendo leva sulla forza del brand, e, soprattutto, sulla gratuità del kit di sviluppo la concorrenza di Symbian, Windows Mobile e Osx su iphone [che ha già le sue belle gatte da pelare, avendo basato un business sulla partnership con un solo operatore trovandosi quindi costretta a castrare il kit di sviluppo per non correre il rischio di trovarselo utilizzato per cracckare l'operator lock].
In secondo piano, non bisogna perdere di vista il fatto che un dispositivo di questo tipo, raggiunto dalla banda larga [Wi-max, nel nostro caso] dotato di localizzatore GPS farebbe la gioia di tutti, dall'addetto marketing al pony express che vuole essere informato al volo del suo giro consegne senza doversi portare appresso tre chili di radio. Io ad esempio, non lo utilizzerei per vedere quanta mozzarella di bufala mi rimane in frigo [mia moglie è più efficente, in questi casi] ma un advertising/contenuto localizzato e tagliato su misura per me [targhettizzato, direbbe il mio responsabile marketing] sarebbe assolutamente unico, e, in quanto unico, assolutamente senza valore [dove 'senza valore' equivale a circa 19.99€ iva inclusa]
alea iacta est... scommettiamo??

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